Pino Patroncini - ultimi interventi
Pino Patroncini - 22-12-2005
E viva anche la sua Ministra dell'Educazione. Maria Jesus de San Segundo, la quale nonostante il nome ( o forse proprio per questo) sa bene quale è la differenza fra potere civile e potere religioso.
Viva! perché nonostante che il Partido Popular, ...
Pino Patroncini - 06-07-2005
E' stato prodotto nei giorni scorsi un nuovo disegno di legge sullo stato giuridico. Si tratta del cosiddetto disegno di legge di maggioranza. Infatti tutti ricorderanno che in precedenza i disegni di legge erano due: uno Santulli (Forza Italia) e ...
Pino Patroncini - 27-03-2005
Giovedi sera in TV il ministro Moratti nel vantare l’avvenuta approvazione dei decreti su alternanza scuola-lavoro e diritto-dovere, in chiara chiave preelettorale (potevano essere varati un mese fa o tra un mese non ci sarebbero state differenze!), si è lasciata andare a parlare di obbligo scolastico portato a 18 anni.

Ciò è falso per 4 buoni ed evidenti motivi.

Primo motivo
: se l’obbligo scolastico, espressione prevista da quella stessa Costituzione Repubblicana che il governo si appresta a stravolgere, è stato davvero portato a 18 anni, perché il decreto non parla di obbligo scolastico, ma di diritto-dovere? E’ già stato dimostrato che non sono la stessa cosa e infatti il decreto dice che sarà garantito il diritto all’istruzione e alla formazione fino a 18 anni, equivocando su termini e compiti: una cosa è garantire un diritto e un’altra prevedere un obbligo. Per esempio, a me come ad altri lo Stato garantì bene o male il diritto allo studio fino a 24 anni, cioè fino a quando mi laureai, costruendo e finanziando il liceo milanese e l’università anch’essa milanese in cui studiai, attribuendomi una borsa di studio prima e un presalario poi e esentandomi dalle tasse universitarie per i buoni voti ottenuti. Ma fu obbligato a provvedere alla scuola nel paesino dove ero nato e mi obbligò a studiare almeno fino ai 14 anni in ogni caso. E come me tutti i miei compagni di scuola, compresi quelli che all’università e al liceo non ebbero la fortuna di andarci. Confondendo i due termini la Moratti lascia l’obbligo dov’è (ma solo perché e finché lo prevede la Costituzione) e si copre le spalle (per non dir qualcos’altro) per ridurre il diritto: infatti nella sua legge lo Stato garantirà dell’istruzione solo i “livelli essenziali” (testuale)
Pino Patroncini - 12-03-2005
Lo “spirito” del liceo ha ritrovato la sua essenza: il latino. Lo ha detto chiaro e tondo la sottosegretaria Aprea all’Expo Education di Milano, per giustificare il fatto della sua introduzione in quasi tutti gli otto licei ( pardon: “percorsi ...
Pino Patroncini - 05-03-2005
C’è sempre da divertirsi alle fiere. E quella che si sta svolgendo a Milano sull’educazione non è da meno. Mi è capitato di assistere alla conferenza ivi tenuta della sottosegretaria Aprea , in compagnia di alcuni dirigenti ministeriali e esponenti delle commissioni che hanno lavorato ai programmi della nuova ( si fa per dire) secondaria superiore. Mi hanno spinto a farlo le voci su una nuova bozza di decreto che il ministero starebbe approntando e mi aspettavo che qualche cosa lì sarebbe venuta fuori. D’altra parte la stessa on. Aprea aveva esordito dicendo che avrebbe dato qualche anticipazione, ma solo “qualche”. Ed infatti non ve ne sono state molte, ma, tra giri di parole a vuoto e imbrodamenti da autoincensamento, qualcosa si è potuto capire. Innanzitutto il MIUR starebbe svolgendo in questo momento una consultazione generalizzata di insegnanti, studenti e genitori sullo schema di decreto pubblicato il 18 gennaio. Una consultazione di cui non si è accorto nessuno, mi par di capire, a meno che il MIUR non pensi di avere ingaggiato ai propri ordini quei cattivoni degli attivisti sindacali che in questo momento sono gli unici a girare per le scuole per cercare di spiegare che cosa succederà con quel decreto. In secondo luogo l’on. Aprea ci ha tenuto a dire che la nuova bozza, diversa dalla precedente, non sarà però neppure l’ultima. Il che, per parlare come si mangia, vuol dire: non siamo così cretini da scoprire definitivamente le carte prima delle prossime elezioni regionali, che se poi la gente si accorge delle fregature , chi ci vota più?
pino patroncini - 31-01-2005
Dopo la pubblicazione del decreto applicativo della legge 53 nella secondaria superiore tutti si domandano quali ne saranno le ricadute sugli organici. Molti si industriano a vederne gli effetti sulla propria scuola, ma sono gli effetti complessivi sul sistema quelli che risultano più dirompenti.
Sembrano cifre bibliche, quasi impossibili da gestire in termini di soprannumero, per non dire di licenziamenti. Ma va tenuto presente che esistono altre due cifre bibliche 100.000 docenti precari e una previsione di almeno 300.000 pensionamenti nei prossimi 10 anni ...
Pino Patroncini - 19-01-2005
Quante ore di scuola farà uno studente nella nuova scuola professionale prevista dal decreto pubblicato martedì scorso? Al massimo 15 ore settimanali! E’ quanto si evince dall’articolo 17. Infatti le ore annue saranno 990, che suddivise per le 33 ...
Pino Patroncini - 15-01-2005
Se il povero Giovannino Guareschi fosse ancora vivo ne avrebbe di materiale per le sue vignette sui “trinariciuti” che devono all’improvviso cambiare linea! Solo che dovrebbe cambiare anche l’obiettivo della sua satira e mettervi al centro anziché il rigido militante del PCI la nuova Destra che governa il Paese, che in quanto a ordini e contrordini non è seconda a nessuno.

L’ennesimo esempio lo abbiamo avuto giovedi scorso nella cosiddetta audizione sulla riforma della secondaria superiore. I sindacati convocati non si sono trovati ad un tavolo di confronto ma ad un comizio con 200 persone comprendenti l’universo mondo, non escluse le associazioni di caccia e pesca e i quattro gatti del club del ramino, i quali magari sono pure intervenuti pretendendo di rappresentare, che so, i dirigenti scolastici e magari per invocare il ritorno del latino. Ma di fronte a cotanto pubblico e ai pavoneggiamenti dei vertici ministeriali, tutti schierati (in rivista,è proprio il caso di dire) chi si aspettava il testo del decreto ha dovuto subire un’amara delusione, o, meglio, un’amara prolusione della nostra ministra la quale tra voli retorici e voli pindarici è riuscita fornire un’altra versione ancora del progetto, di cui solo pochi giorni fa era stata fatta circolare una bozza del tutto diversa.

Quali sono dunque le principali novità che escono da questo “incontro” rispetto alla bozza già nota?
Pino Patroncini - 18-12-2004
Ecco dunque in circolazione una bozza del decreto relativo alla secondaria superiore. Che cosa ci dice di nuovo che non sapessimo già? Certamente non il fatto della separazione del secondo ciclo in due sistemi ( licei e sistema professionale). Lo sapevamo già dalla legge. E neppure che i licei fossero otto (artistico, classico, economico, linguistico, musicale, scientifico, tecnologico e scienze umane). Anche questo lo sapevamo già dalla legge. E neppure che l’artistico, l’economico e il musicale avrebbero avuto indirizzi al loro interno. Anche questo lo diceva la legge, anche se qualche consigliere del ministro si sbracciava sostenere l’indivisibilità dei saperi, cosa per cui 8 licei bastavano e avanzavano. E anche che il settore professionale sarebbe stato di tre o quattro anni, e non di cinque come quello liceale, era scritto nella legge. Ciò che non si sapeva erano i tempi dell’operazione. Adesso si conoscono. Per il prossimo anno tutto tranquillo, ma dal 2006-2007 si parte sia con i nuovi licei, sia con il passaggio dell’istruzione professionale ( beni, risorse, personale) alle regioni. Graduale, dice il decreto. Purché nessuno si allarmi. E che vuol dire? che passeranno le prime mentre le altre classi saranno statali? E i docenti? Saranno per due ore statali e per le altre sedici regionali? E i dirigenti? E gli Ata? Improbabile! Un’altra cosa che non si conosceva e che viene chiarita sono gli indirizzi dei licei artistico, tecnologico ed economico. Una terza cosa che si chiarisce è l’orario. Non sarà unico, ma in compenso non sarà così ridotto come si temeva. Anzi per i vecchi licei crescerà mentre si ridurrà per i vecchi tecnici.
Una quarta cosa........................
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